
4 anni ago · Matteo Ferrarini · 0 comments
MEDITAZIONE SUL BAMBINO INTERIORE
Lavorare con il bambino interiore significa affrontare le problematiche irrisolte che sono in relazione con la nostra infanzia e di conseguenza anche con i problemi legati alla figura paterna e materna.
La moderna psicologia transpersonale sostiene che risolvere completamente tutti i conflitti con i nostri genitori ci porterebbe alla realizzazione completa come esseri spirituali ed è perciò un approccio riconosciuto ed utilizzato ampliamente nella panoramica dei trattamenti, addirittura in alcuni casi può rappresentare un punto di partenza nel lavoro con un nuovo cliente.
In particolare, quando si pratica il trattamento con le calciti, che ricordo essere collegate con il tema della spontaneità, è possibile indirizzare il cliente a lavorare proprio col bambino interiore.
La meditazione con le calciti smuove un’energia molto potente e prevede il posizionamento delle stesse su tutti gli 8 chakra a seconda del colore differente richiesto del vortice di energia corrispondente.
Esistono calciti di tutti i colori tranne quella viola, molto rara, in quel caso consiglio di utilizzare un’ametista sul terzo occhio, o un cristallo con caratteristiche similari.
Per quanto riguarda il chakra della corona è possibile posizionare una calcite bianca anche se è preferibile utilizzare lo spato d’Islanda, un tipo di calcite trasparente, come anche per i due chakra all’interno delle mani. Per potenziare l’effetto delle calciti è sempre possibile affiancare un quarzo ialino per ogni chakra, anche se va detto che per un primo trattamento è sconsigliabile accostare dei quarzi, a meno che il cliente sia in difficoltà a lasciarsi andare e faccia fatica a visualizzare o sentire.
Il richiamo al “Bambino Interiore” è un esercizio nel quale si è consapevoli di lavorare su qualcosa di immaginario: è una rappresentazione interna ed inconscia che ci riporta all’infanzia, che ci ricollega alla spensieratezza, alla giocosità ed alle figure protettive dei nostri genitori.
Per lavorare con il bambino Interiore viene chiesto al cliente di visualizzare un bambino; una volta entrato nella visualizzazione, lo si interroga su questa figura, gli si chiede di interagire con essa, scambiandosi anche abbracci ed emozioni, utilizzando il potere della visualizzazione attiva.
L’obiettivo di questo lavoro è che il cliente, attraverso la rappresentazione di sé stesso come bambino riesca ad entrare in contatto con le proprie emozioni legate alle problematiche vissute nell’infanzia, in modo da riviverle e trasformarle anche grazie alla sua nuova condizione matura di adulto indipendente, facilitato dalle qualità e dall’esperienza del counselor transpersonale.