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    FOCUSING

    4 anni ago · · Commenti disabilitati su FOCUSING

    FOCUSING

    Il focusing è una tecnica che utilizzo spesso in diverse meditazioni e nella maggior parte dei trattamenti con i cristalli, seppur in maniera più semplificata.

    Questo metodo rientra nell’ambito dell’approccio centrato sulla persona, quindi nella terza forza della psicologia ed è stato in grado di influenzare moltissimo l’approccio transpersonale che si inserisce all’interno della psicologia e del counseling nelle pratiche contemplative e di meditazione.

    Il focusing è stato ideato da Eugene T. Gendlin, allievo e per anni collaboratore di Carl Rogers.

    Negli anni sessanta Gendlin sviluppò una lunga e meticolosa ricerca chiedendosi il motivo per il quale alcune persone traggono beneficio dalla psicoterapia ed altre no.

    Analizzando con metodo scientifico un numero davvero elevato di casi, trattati secondo i più diversi orientamenti, Gendlin confermò la visione centrale di Rogers secondo cui “il rilassamento delle regole direttive” era fondamentale (infatti si parla di intervento non direttivo, o parzialmente non direttivo).

    Il terapeuta non dirige il processo, aggiungendo però che ciò è importante al fine di consentire al cliente di ristabilire la relazione con il proprio processo di esperienza.

    Quindi i criteri fondamentali che diventarono poi la base del counseling quali l’empatia, la congruenza e l’ascolto incondizionato, sostiene Gendlin, non sono la causa principale della crescita del cliente, tuttavia i loro opposti ovvero l’incomprensione, l’incongruenza e la non accettazione ne ostacolano di sicuro l’esito.

    Da questa prospettiva il lavoro del counselor ha insito l’obiettivo di evitare di bloccare il cliente, con lo scopo di riuscire ad accompagnarlo ad entrare in contatto con la propria complessità esperienziale.

    Per Gendlin una psicoterapia o un counseling sono efficaci quando il processo che era bloccato riprende a fluire. Qui c’è la sostanziale differenza tra l’intervento direttivo e non direttivo transpersonale di counseling: quest’ultimo non agisce nulla, piuttosto rimuove i blocchi che impediscono il ricominciare a fluire dell’azione spontanea e naturale.

    Possiamo restare bloccati e non essere consapevoli di cosa sentiamo proprio adesso e invece di rispondere alla situazione in tutta la sua complessità, rispondiamo in un modo legato alla struttura.

    ad es. una persona può reagire al comportamento del proprio capo allo stesso modo in cui reagirebbe a chiunque percepito come autorità, in questa maniera fa esperienza del suo capo in un modo che si riferisce alla sua struttura.

    quindi l’esperienza non è immediata, ma è legata al processo di esperienza diretta.

    Nel buddhismo questi comportamenti si riferiscono alle tendenze karmiche cristallizzate nella nostra mente, derivanti da continue esperienze la cui origine non viene compresa.

    Per sbloccarsi la persona ha bisogno di entrare in contatto con il blocco, di individuarlo e di sentirlo in relazione con una parte del suo corpo dove percepisce fastidio o dolore.

    Questa particolare esperienza consente all’implicito di divenire esplicito, grazie all’attenzione portata alla nostra consapevolezza sentita. Infatti, negli esperimenti di Gendlin i pazienti che miglioravano erano quelli in grado di contattare e di sentire il blocco facendo esperienza diretta di questo sentire attraverso la presenza mentale, mentre quelli che fallivano erano coloro che non riuscivano ad entrare e rimanere in contatto con le sensazioni e le emozioni fisiche ed emotive collegate al blocco.

    Una volta scoperta la potenzialità del focusing, Gendlin si chiese se fosse stato possibile addestrare questa facoltà per ogni persona, in alcune naturale, e studiò un metodo per insegnarlo anche ai professionisti della relazione di aiuto.

    Nel 1978 riuscì nel suo intento pubblicando negli Stati Uniti il suo libro “Focusing”, dove presentava sia alle persone del settore che al pubblico il suo metodo per insegnare questa abilità a coloro che non la usano spontaneamente, sia nella psicoterapia che in altri ambiti.