
4 anni ago · Matteo Ferrarini · 0 comments
LA MEDITAZIONE SCINE’
La meditazione Scinè in tibetano o Samatha in sanscrito è un tipo di meditazione che deriva dalla disciplina buddhista.
Il termine “scinè” è composto da due sillabe: la prima, “sci” significa calmare, pacificare e la seconda, “ne” dimorare, rimanere.
Ciò che bisogna calmare sono le emozioni perturbatrici della nostra mente come la rabbia e i pensieri discorsivi che senza tregua la rendono agitata, i quali secondo il pensiero buddhista sono la causa delle nostre sofferenze.
Lo scopo principale della meditazione scinè è dunque quello di calmare la mente e di farla rimanere in questa condizione di pace, nonostante ogni causa di distrazione e agitazione.
Risulta quindi evidente quanto utile possa essere la pratica di questa meditazione in un’epoca e in un ambiente come il nostro, dove le varie forme di nevrosi e di tensione sono all’origine di molti disturbi fisici e mentali.
La tecnica usata per questo tipo di meditazione consiste nel lasciare la mente attenta su un qualsiasi oggetto, concreto o immaginario che serva da supporto alla meditazione stessa. Ci si concentra su una pietra, su un mucchietto di riso, su una statua del Buddha, sul nostro respiro, su forme luminose, o le indicazioni del maestro. L’essenziale è sviluppare la presenza mentale e la vigilanza.
Secondo gli insegnamenti dei maestri buddhisti nella nostra condizione di esseri umani la mente è differenziata dai soffi sottili che circolano nei canali sottili all’interno del corpo: se il corpo è mantenuto dritto, nella corretta posizione, anche i canali sottili sono dritti e i soffi sottili che circolano all’interno non incontrano impedimenti e possono circolare liberamente.
La mente indifferenziata da questi ultimi, si trova quindi nella sua condizione naturale.
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Tags: Counselor Olistico, Matteo Ferrarini, Meditazione Categories: Buddhismo, Meditazione